Il Re e la sua Corte |
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ABBARBICHIAMOCI
Spettacolo Teatrale
ABBARBICHIAMOCI
scrittura drammaturgica e regia
di PAOLA TORTORA
prodotto da ATELIER TEATRO FISICO di PHILIP RADICE - TORINO
È lo spettacolo liberamente
ispirato ai quadri di Hieronymous Bosch, al dramma "Escurial" di
Michel de Ghelderode e alla raccolta "Sillogismi dell'amarezza" di
Emil M. Cioran, con la scrittura la creazione e la regia di Paola Tortora
VintuleraTeatro e con spunti drammaturgici proposti dagli attori:
“ABBARBICHIAMOCI!!!
Diatriba feroce a tratti oscura
fra un Re e la sua Natura
(Favoletta delirante per
l’adulto e per l’infante)”
Scrittura creazione e regia:
Paola Tortora VINTULERA Teatro
Costumi: Simona Randazzo
Luci: Rosa Vinci
Con: Andrea Aguero, Stefano
Belluscio, Carmine Bianco, Chloris Delalande, Davide De Luca, Francesco
Emma, Luna Mariano, Fabrizio Pitrè, Amalia Stagnaro, Nadine Tarantino, Mirco
Tasca, Penelope Zaccarini.
"Una commedia tragicomica,
assurda, surreale, anima una scena ispirata alla pittura di Hieronymus Bosch:
una sorta di girone infernale abitato da figure ambigue, inquietanti,
metamorfiche, che si aggirano in un fatiscente palazzo di un ancor più
malato e decadente Re. Quest’azione si ispira ad un atto unico di De
Ghelderode che mette a confronto l’arte ed il potere, un conflitto da sempre
acceso e irrisolto. Ma qui l’arte è anche sinonimo di poesia, libertà,
bellezza, istinto, ed il potere è anche sinonimo di corruzione, avidità,
collera, cupidigia, tanto da assumere una forma tentacolare, diramandosi in
potere politico, religioso, scientifico e di stampa, ovvero, ciò che, oggi più
che mai, governa le masse, usa e schiaccia l’uomo e la sua creatività. E
mentre la Natura delle cose, per fortuna, continua indisturbata a seguire il
suo corso, in questo scenario catastrofico e delirante, un gruppo di attori
attua, con folle ironia, un vero e proprio “complotto artistico”, mettendo in
scena una “favoletta” provocatoriamente infantile per un messaggio segreto
tutto da decifrare."
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Sinossi dello spettacolo IL PUNTO ESATTO
Omaggio a Eduardo De Filippo
di Carmine Bianco
Eduardo è deciso ad acquistare il Teatro
San Ferdinando di Napoli, teatro storico della città, ormai in condizioni di
abbandono e degrado. Insieme ai fratelli Titina e Peppino, con i quali ha
formato da qualche anno un sodalizio artistico di successo fondando la
compagnia “I De Filippo”, decide di fare un sopralluogo in questo tempio
dell’arte in rovina per ispezionarlo e capire da dove si possa iniziare con gli
onerosi lavori di riparazione. Con loro ci sono anche: Pupella Maggio, il
figlio Luca e un fotoreporter ingaggiato dal regista e drammaturgo. Siamo nel
pieno conflitto della Seconda Guerra Mondiale e mentre i tre fratelli
discutono animatamente sulla fattibilità dell’acquisto dello stabile,
inizia un raid aereo da parte delle milizie tedesche sulla città di Napoli e
quindi anche sul teatro San Ferdinando. Rumori assordanti di bombe, sirene e
grida di terrore fanno da sfondo a quella che è una vera e propria tragedia.
Poi tutto ritorna d’improvviso al silenzio e loro si ritrovano salvi per
miracolo ma rinchiusi nel teatro poiché inaspettata tutte le uscite del teatro
sono bloccate dalle macerie dei vicini palazzi distrutti dai bombardamenti e i
malcapitati si troveranno costretti in quel luogo senza tempo. Spaventati e
totalmente tagliati fuori dal mondo esterno dovranno fare i conti con le loro
paure e i loro malumori famigliari e con “il genio consapevole, il cattivo,
lo scavalca montagne” Eduardo. Ironia della sorte la loro vita diventa
trama di uno spettacolo in cui: verità, finzione, sacro e profano si
mischieranno fino a diventare un tutt’uno. Il solito gioco fra “il teatro e il
suo doppio”.